Conosci Buttrio
Il Campanile
Il campanile, di ispirazione veneziana, sembra appunto richiamare lo stile architettonico del campanile di San Marco a Venezia, modello per molti architetti.
Con la sua altezza di 60,8 metri, considerando anche la palla dorata sormontata dalla grande croce sulla sommità, dono del maestro Natale Stefanutti (1859-1938), il campanile svetta sopra i tetti di Buttrio diventando un vero punto di riferimento anche da lontano.
La sua storia è alquanto travagliata: le prime notizie risalgono al 1606, anno in cui ne fu avviato il restauro perché considerato pericolante; dal 1743 al 1789 furono fatti altri interventi, ma le sue condizioni peggiorarono al punto che nel 1794 si decise di demolirlo e ricostruirlo.
Nel 1828 il nuovo campanile fu progettato dall’ing. Leonardo Prisani che definì i vari lavori da compiere e la posizione precisa dove costruirlo: la nuova torre doveva erigersi vicino alla chiesa parrocchiale, dedicata a Santa Maria Assunta, e al muro di cinta del cimitero, un luogo piuttosto centrale rispetto al tessuto urbano del paese.
Finalmente, attorno al 1850 il campanile aveva le fondamenta, lo zoccolo, il fusto, la cella campanaria, ma la guglia era provvisoria. Fu realizzata solo nel 1936, in occasione del secondo centenario della chiesa, su progetto di Leone Morandini di Cividale e venne inaugurata il 20 settembre 1936.
La cella campanaria ospita un concerto di tre campane a sistema friulano in do: due sono state fuse nel 1921 dalla ditta Broili, la mezzana è del 1953 ed è opera della De Poli di Udine.
L’orologio del campanile
Buttrio è conosciuto anche per il suo famoso e unico “orloi”, l’orologio, i cui due quadranti sono collocati sia sul lato orientale che occidentale della torre campanaria e le cui ore sul quadrante sono segnate alla rovescia.
La caratteristica del manufatto, che fu realizzato tra il 1836 ed il 1837, risiede nella disposizione dei numeri romani: il VI sopra ed il XII sotto; il moto delle lancette segue un andamento orario, ma il piano del quadrante appare ruotato di 180°. Inoltre sono originali anche la forma del quadrante e le lancette.
Generalmente il quadrante degli orologi è circolare o quadrato, raramente si osserva un quadrante rettangolare come questo: sembra quasi una finestra o balcone con le due cornici sporgenti in pietra lavorata. Si adatta però perfettamente alla linea slanciata del campanile.
Come mai il quadrante è capovolto?
Possiamo solo avanzare delle ipotesi: una versione è che l’architetto abbia impresso all’opera un tocco di originalità che richiamasse il suo spirito. Infatti G. B. Bassi (1792-1879), insigne professore di matematica, aveva un temperamento umoristico, incline allo scherzo, tant’è vero che il soprannome “Giambatta” se l’era dato da solo, ironizzando sul fatto che era zoppo.
Un’altra fa riferimento al fatto che potrebbero essere sorti problemi di tipo economico tra la parrocchia e l’impresa edile o il progettista e, per ripicca, l’orologio fu montato capovolto. In mancanza di certezze, sull’orloi fioriscono leggende, aneddoti, curiosità: ad esempio, nel gioco della briscola, l’asso di denari a Buttrio è chiamato “l’orloi di Buri”.
Il Castello
Il castello sorgeva nel sito dove oggi si erge Villa Morpurgo o, come è detto dai buttriesi, “Castel Morpurgo”, in una posizione strategica sulle propaggini dei colli eocenici, dove forse un tempo vi era una torre di guardia romana.
Nobili tedeschi, investiti del feudo, assunsero il nome dal castello di Butrium (1139) e come Signori di Buttrio furono i protagonisti di una controversia con la Chiesa aquileiese che culminò con una guerra nel 1220. Nel 1306 il castello fu espugnato e distrutto. Risorse, ma nel 1415 i Signori di Buttrio furono definitivamente spodestati.
Nel Seicento fu acquisito dai de Portis che lo trasformarono in villa. Passò in seguito alle famiglie Varmo di sotto che la vendettero infine ai Morpurgo. Questi lo lasciarono in eredità all’Ospedale civile di Udine. Messo all’asta fu acquistato dall’impresa Vidoni che modificò, a scopi vitivinicoli, la morfologia dell’area circostante. Devastante fu lo spianamento avvenuto negli anni Novanta del secolo scorso della motta superiore, ove verosimilmente sorgeva il castello medievale. Nel 1994 l’intera proprietà fu venduta alla famiglia Felluga che ne avviò i restauri.
Del vecchio castello resta assai poco: quello che oggi si vede è un complesso di edifici di gusto romantico con inserti neoclassici, esito della quasi totale ricostruzione attuata in fasi successive fra il XVII e il XX secolo.
Il fabbricato principale ha una facciata neoclassica con frontone centrale. L’ala occidentale è costituita dai fabbricati rustici, mentre in quella orientale sono state incorporate una torre quadrangolare, presumibilmente di origine medievale e una torretta cilindrica neoromanica merlata, eretta nel secolo scorso. L’edificio è preceduto da un giardino all’italiana.
Nelle vecchie foto della Villa si può vedere ancora, sulla torre più antica, la torretta dell’orologio, che è stata eliminata durante i numerosi restauri.
Negli anni 1997-1999, nell’area est, sono state avviate delle campagne di scavo archeologico su proposta e sotto la guida di Geremia Nonini, che hanno portato alla luce interessanti reperti risalenti ad epoche storiche diverse.
Per il suo valore storico ed ambientale, la villa è tutelata, insieme ai vigneti che la circondano, dalla Soprintendenza del Friuli Venezia Giulia.